La cronaca della Tenuta Il Poggione inizia alla fine del 1800. Narra la storia di Lavinio Franceschi che, proprietario terriero in quel di Scandicci rimase talmente affascinato dai racconti ascoltati da un pastore che transumava le pecore, da organizzarvi un sopralluogo, incurante della distanza e dei pericoli che all’epoca incombevano sui viaggiatori. La visita si rivelò talmente interessante che egli acquistò i terreni. Il più grande merito del Franceschi fu di intuire le potenzialità vitivinicole della zona e del Sangiovese che da sempre vi si coltivava. La sua gestione aziendale segnò la fine di un’agricoltura di stampo pressoché medievale ad una condotta con metodi ed imprenditorialità moderni. Furono selezionati nuovi cloni di Sangiovese più idonei alla produzione di qualità, nuovi vigneti vennero impiantati nei terreni più vocati, nell’ottica di produrre vini di grande pregio. Fu inoltre costruita la cantina aziendale, con tecnologie all’avanguardia per l’epoca ma senza perdere di vista la tradizione e la tipicità. Dopo più di un secolo, il lavoro di Lavinio Franceschi è ancora un fondamentale punto di riferimento per i suoi eredi, Leopoldo e Livia. Il Poggione è oggi una delle maggiori aziende nel comune di Montalcino: è estesa per circa 600 ettari (125 ettari di vigneto, 70 di oliveto). La vendemmia è manuale e la vinificazione si svolge secondo il metodo tradizionale ma utilizzando tecnologie moderne e all’avanguardia. La nuova cantina, costruita nel 2004 nel cuore dell’azienda, permette infatti un controllo totale della vinificazione, mediante l’uso delle più sofisticate tecnologie. Ma siccome è importante non trascurare la tradizione, l’Azienda custodisce 5 metri sotto terra le grandi botti di rovere francese, dove vengono invecchiati i grandi vini rossi della Tenuta Il Poggione.

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