“I vini non hanno niente di equivalente né in Languedoc né altrove. Spesso l’ingresso in bocca può lasciare disorientati; poi tuttavia il finale incredibilmente complesso s’impossessa della bocca e ne fa capire la folle originalità.” – Bettane & Desseauve 2017. “Macerazioni intense, lunghi affinamenti in bottiglia, c’è qualcosa di brutale e primitivo in loro.” – The New France, Andrew Jefford. “Vini fuori dal comune, di una singolare profondità e lungamente invecchiati.” – La Revue du Vin de France, n. 575, settembre 2013. “Una piccola produzione molto ricercata: un bianco, Oro, a base di rolle, roussanne e viognier, affinato circa dieci anni tra vasca e bottiglia, e due rossi, Clos de Cistes, vino più chiuso in gioventù ma anche il più complesso, grandioso dopo cinque o sei anni di invecchiamento; e Syrah Léone, superbamente serico, dalle capacità aromatiche intense sulle bacche selvatiche, gli agrumi, le spezie e la menta. Queste cuvées impressionano in un primo tempo per la loro concentrazione, la loro forza. Si sviluppa in seguito l’autenticità del loro gusto, la loro complessità orientale, soprattutto dopo un adeguato passaggio in caraffa.” – Les meilleurs vins de France 2017. “LA STREGA NERA DI SAINT-PARGOIRE – Questa sezione è dedicata alla migliore, alla più eccentrica e indomita ‘vigneronne’ di tutto il Languedoc: Marlène Soria… Dal 1983 ha piantato un totale di 21 ettari di vigna sopra i terreni più incolti che ha tentato di addomesticare con scavatrici e dinamite. I ceppi non avevano scelta: o si adattavano alla povertà del suolo, o vi morivano… Ciò che possiamo oggi degustare, nella sua tortuosa cantina, tra il ronzio dei generatori elettrici, è certamente una delle cose più folli che esistono nel mondo del vino. “Cistes” e “Syrah Léone” sono i nomi delle due cuvée: due mostri di intensità e spessore, il puro e autentico sangue della terra… Rese di 18 hl. per ettaro sono qualcosa di naturale che Marlène sogna di aumentare a 20 hl. per ettaro ‘perché mi tornino i conti’. Mentre i fanatici del mondo intero si disputano ogni bottiglia della sua piccola produzione…” – Vinum, Rolf Bischel.

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