Appena terminata l’anteprima dell’annata 2023. Diciamo subito annata molto buona, da bere e… da acquistare.
Andiamo per gradi, partendo dall’annata. Diciamo subito che non si tratta di un millesimo di quantità, come dimostra il fatto che la 2023 rappresenta il terzo millesimo in fila con meno rese per ettaro.
La palma della denominazione con meno uva per ettaro spetta a Margaux. Il problema più evidente durante la stagione? La peronospora. Si tratta di un’infezione fungina che ha attaccato il 90% del patrimonio vitato della regione bordolese.
Dal lato meteo la 2023 ha mostrato caldo, ma non troppo, e pioggia quando è servita. Poca resa ma di qualità molto buona quindi, come hanno messo in luce gli assaggi durante la settimana en primeur tenutasi dal 22 al 25 aprile scorso.
Ora parliamo di rive.
I vini di Saint-Émilion hanno evidenziato un equilibrio già parecchio coeso e integrato, specie pensando che i vini dovranno rimanere per un altro anno in legno. Anche Pomerol ha mostrato parecchie similitudini con la confinante Saint-Émilion, specie sul realismo del frutto e sulle sensazioni di coesione tra i vari elementi del sorso.
La critica, specie quella oltreoceano, ha premiato proprio questa riva.
Dalla parte opposta, riva sinistra, la maggiore quota di Cabernet Sauvignon presente nei vini ha invece determinato un dinamismo maggiore, con vini che ancora si devono ‘fare’, ma le cui doti migliori, soprattutto freschezza, sono già percepibili.
Ora veniamo ai vantaggi per gli aficionados.
I prezzi stanno via via uscendo dai négociants. Come ribadito anche da Winenews sembra che, rispetto alla 2022, ci siano molte occasioni, anche tra le aziende top. In chiusura ricordiamo che sui vini di Bordeaux non ci sono esclusive.
Nonostante questo quasi tutti i soci di Excellence Sidi hanno a catalogo i vini di questa storica regione.